Ammettiamolo, quando Capcom ha annunciato che Resident Evil Requiem avrebbe mostrato un nuovo sguardo ai The Game Awards, molti avevano già un volto ben preciso in mente, quello di Leon S. Kennedy. Il detective alle prime armi diventato agente governativo, il salvatore con il ciuffo perfetto, l’icona assoluta di una saga che ha attraversato generazioni di console e giocatori.
Ora non ci sono più dubbi. Dopo leak, indiscrezioni e mezze conferme, il biondo protagonista del franchise è ufficialmente parte di Resident Evil Requiem. E non solo come presenza simbolica. Capcom ha deciso di mostrarlo apertamente, con un nuovo look che racconta molto più di quanto sembri: capelli più lunghi, volto segnato dalla barba, uno sguardo stanco ma determinato. È un Leon più maturo, più duro, vestito con un cappotto nero dal colletto in pelliccia e guanti che evocano operazioni sotto copertura più che missioni improvvisate. È familiare, ma diverso. Ed è proprio questo il punto.
Leon, help me!
Il suo ingresso in scena è immediato e d’impatto. Salva Grace da una creatura imponente, una sorta di Stalker che la bracca senza tregua, e allo stesso tempo si chiede perché un’agente dell’FBI sia coinvolta in tutta questa storia. Il messaggio è chiaro, Leon incontra Grace molto presto nella narrazione e il suo ruolo non è affatto marginale. Anzi, la sua presenza sembra ridimensionare il peso di questo nemico specifico, confermando che non sarà il fulcro dell’intera campagna, ma solo una parte di un disegno più ampio.
Leon, infatti, sta conducendo una propria indagine parallela, che converge con quella di Grace. Al centro c’è il misterioso dottor Victor Gideon, personaggio che ha acquistato un edificio enigmatico dopo la caduta della Umbrella Corporation e che sembra portare avanti ricerche oscure. Gideon parla di liberare qualcosa chiamato Elpis (parola greca che significa speranza) e definisce Grace la prescelta. Ma se davvero si tratta di speranza, perché la giovane fugge terrorizzata, persino quando è armata? E perché Gideon sembra aspettarsi l’arrivo di Leon, come suggerisce inquietantemente un’infermiera incontrata dall’agente?
Azione a tutto tondo
Sul fronte del gameplay, Requiem sembra voler fondere in modo ancora più netto survival horror e azione. Leon è armato di un revolver con munizioni ad alta potenza, utilizza un tomahawk estratto direttamente dalla testa di un nemico (forse riutilizzabile e lanciabile) e continua a dimostrare che l’età non gli ha tolto agilità nei combattimenti corpo a corpo.
Anche i nemici raccontano qualcosa di nuovo. Gli infetti ricordano gli zombi, ma senza il tipico stato di decomposizione. Potrebbe essere l’effetto di Elpis, una mutazione diversa, più clinica che putrescente. Tra loro spicca un nemico armato di motosega, evidente richiamo al tanto amato/odiato Dr. Salvador, ma con un comportamento più caotico e aggressivo. E l’ironia non manca: questa volta Leon può impugnare la motosega e usarla contro i nemici; una sorte di dolce, meritata vendetta per i tempi passati.
Un altro dettaglio non trascurabile sono i veicoli. Secondo alcune voci, i livelli di Leon sarebbero più ampi rispetto a quelli di Grace, e il trailer conferma la presenza di un’auto. Capcom ha persino ufficializzato una partnership con Porsche, mostrando Leon alla guida di una Cayenne Turbo GT. È solo product placement o un indizio di aree semi-open più articolate? Difficile pensare che una collaborazione del genere sia puramente decorativa.
Narrativamente, Capcom parla di destini intrecciati. Grace incarna l’orrore e la vulnerabilità del survival horror, Leon l’azione esplosiva. Un equilibrio delicato, già tentato in passato, ma che qui sembra più consapevole. Certo, l’esperienza insegna a essere cauti; anche Chris Redfield era centrale nel marketing di Resident Evil Village, senza esserlo altrettanto nel gameplay. Ma Leon è Leon, e tutto fa pensare che il suo ruolo sarà sostanzioso.
A rendere il tutto ancora più intrigante c’è una voce misteriosa che comunica con Leon, mettendolo in guardia dal fare sciocchezze. Non sembra Ingrid Hunnigan, in quanto più giovane. E allora il pensiero corre a Sherry Birkin, legata a Leon e agli eventi di Raccoon City, oggi agente federale. Se fosse davvero lei, il cerchio inizierebbe a chiudersi.
L’inizio della fine
Il trailer, lungo appena tre minuti e mezzo, riesce così a fare ciò che dovrebbe fare ogni grande presentazione, ossia confermare, sorprendere e seminare dubbi. Resident Evil Requiem riporta Leon S. Kennedy sotto i riflettori, lo rinnova senza snaturarlo e introduce nuovi misteri legati a Gideon ed Elpis, una speranza che sembra tutt’altro che salvifica.
Restano naturalmente molte domande aperte: i DLC narrativi citati in alcune inserzioni, il futuro della modalità Mercenari, possibili ritorni di personaggi storici come Claire Redfield o Ada Wong. Ma una cosa è certa, l’attesa è altissima. Resident Evil Requiem arriverà il 27 febbraio 2026 e, per la prima volta dopo anni, la sensazione è che Capcom stia giocando tutte le sue carte migliori.
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