Home Videogiochi Recensioni [Recensione] A Year of Rain – Il promettente nuovo progetto di Daedalic

[Recensione] A Year of Rain – Il promettente nuovo progetto di Daedalic

Di titoli come A Year of Rain se ne sono visti pochi negli ultimi anni. Il mercato degli strategici, purtroppo, è notoriamente in calo da tempo ed è stato aiutato per lo più da software house indipendenti, che hanno contribuito a mantenere vivo un genere videoludico importante e ancora oggi apprezzato.

L’ultima iterazione di strategici come A Year of Rain potrebbe trovare riscontro in Spellforce 3, uscito nel 2017: un autentico RTS ibrido, in grado di combinare elementi di RTS puro a caratteristiche dei giochi di ruolo di stampo orientale. A Year of Rain, nel suo piccolo, si propone di riprendere queste impronte e tracciare un nuovo percorso in questa peculiare categoria di strategici, con il supporto di un team senz’altro ambizioso. Ricordiamo che il titolo sviluppato da Daedalic Entertainment è ancora in fase di early-access e il lancio definitivo, a detta degli sviluppatori, avverrà soltanto a distanza di un anno e mezzo da questa pubblicazione.

RTS “puro”, all’apparenza…

Le modalità di gioco proposte da A Year of Rain sono al momento tre, più una quarta in dirittura d’arrivo: Campagna, Schermaglia e Partita personalizzata. Come è facile intuire, la modalità Campagna rappresenta la tipica storia completabile seguendo una precisa linea di missioni, ma c’è una peculiarità: è completamente giocabile in cooperativa online assieme ad un amico. Nel corso delle quest proposte si visiteranno paesaggi di vario tipo, e si incontreranno vari personaggi ognuno con i propri precisi connotati di personalità.

Anche la modalità Schermaglia ricalca le classiche Skirmish viste in altri strategici e non si differenzia pressoché in alcun modo se non, anche in questo caso, per la possibilità di giocare in cooperativa. Le fazioni disponibili attualmente purtroppo sono soltanto tre: House of Rupah, Outcasts e Undead, ognuna con i propri eroi (ma ne parleremo in seguito). All’avvio della modalità Schermaglia il giocatore non dovrà far altro che scegliere la fazione e l’eroe, ed il gioco provvederà alla realizzazione della mappa e allo spawn delle IA nemiche.

La terza modalità attualmente disponibile è Partita personalizzata, pressoché identica a Schermaglia ma che lascia libertà al giocatore nello scegliere mappa, fazioni rivali ed eroi a disposizione di ogni fazione.

La quarta modalità in arrivo è Against All Odds, per la quale però non si hanno altre informazioni dal momento che si trova ancora in fase di sviluppo.

…ma con connotati di MOBA e RPG

Veniamo dunque al nocciolo della questione: perché abbiamo chiamato “ibrida” la struttura di gioco di A Year of Rain? Se le modalità combaciano alla perfezione con ciò che ci si aspetta da uno strategico, le cose cambiano non appena si entra in gioco. Sì, perché A Year of Rain combina alla strategia alcuni elementi dei MOBA e dei giochi di ruolo, creando un ibrido molto piacevole da giocare.

Il gameplay ha l’ossatura tipica degli strategici, quindi richiede di costruire edifici, mandare i propri villaggeri a raccogliere risorse (rappresentate soltanto da due elementi, il legname e l’Anorium, collezionabile da miniere sparse per la mappa), creare un esercito e andare all’attacco. Il limite di popolazione è piuttosto basso (80), ed è segnato dall’Upkeep il cui status varia in base alla disponibilità di Anorium: più villaggeri e unità abbiamo sul terreno, più l’Anorium scenderà velocemente e in maniera automatica. Anche il numero di edifici e unità è alquanto basso, ma trattandosi di un gioco ancora in fase di early-access non c’è di che lamentarsi.

Come dicevamo, comunque, ci sono alcune caratteristiche tipiche dei MOBA e dei GDR, che fanno somigliare A Year of Rain in particolare ad un grande classico: Warcraft III, titolo da cui la software house ha preso gran parte dell’ispirazione. Le caratteristiche di questo mix MOBA/RPG si rispecchiano tutte negli eroi, potenti personaggi che rappresentano al contempo i leader della propria squadra e l’unità più forte sul terreno di gioco.

All’inizio di ogni partita bisogna scegliere tra uno dei tre eroi disponibili per la fazione; dentro la partita, invece, si sceglierà lo stile, vale a dire il classico tank, l’healer oppure il ranger. In realtà il confine tra tank e ranger non è così definito, e le differenze si basano per lo più sulle abilità in dotazione al singolo eroe. Le componenti MOBA/RPG si riflettono proprio negli eroi: essi costituiscono il fulcro del proprio esercito, ma soprattutto possono impiegare skills e potenti attacchi (anche ad area) esclusivi. Oltre a questo ogni eroe possiede un sistema di esperienza, accumulata nel corso della partita, che permette di sbloccare nuove abilità da impiegare sul campo.

Il comparto tecnico

Nel paragrafo precedente abbiamo accennato a Warcraft III come titolo da cui A Year of Rain ha preso spunto. Le somiglianze non sono visibili soltanto sul piano dei contenuti, ma anche sul comparto grafico, che risulta estremamente piacevole e accattivante. E’ chiaro che quando si tratta di uno strategico è difficile dare un giudizio netto sul livello visivo, anche perché gli RTS davvero mozzafiato su questo aspetto non sono molti e appartengono al mercato dei tripla A.

A Year of Rain si presenta però in maniera egregia, con una grafica colorata e “cartoonesca” che acchiappa immediatamente la vista del giocatore. Il team di produzione merita un applauso anche per il design degli eroi, davvero ispirati e che non scadono mai nel banale. Lo stesso vale per la maggior parte delle unità: ogni fazione è ben distinguibile l’una dall’altra proprio grazie alla loro chiara identità di colori, vestiari e quant’altro.

L’unica critica che possiamo muovere attualmente è la mancanza del doppiaggio/localizzazione in italiano: l’intero gioco è in lingua inglese, ma in questo caso non ci si può lamentare. Ricordiamo che Daedalic è un team relativamente giovane, alle cui spalle vi sono una serie di titoli punta e clicca (la trilogia di Deponia su tutti), e di certo il budget a loro disposizione è inferiore rispetto a software house di prima fascia.

PUNTI DI FORZA

  • Un classico RTS che ibrida al meglio meccaniche prese da MOBA e GDR
  • Positivo il fatto che sia focalizzato sulla cooperazione
  • Visivamente molto valido, design degli eroi egregio e ispirato

PUNTI DEBOLI

  • Essendo in early-access, allo stato attuale è carente in alcuni contenuti: solo tre fazioni, quattro mappe e poche strutture/unità
  • Manca la localizzazione in italiano

 

Lo ribadiamo ancora una volta: il fatto che A Year of Rain si trovi in early-access per forza di cose limita le nostre possibilità di critica, perché stiamo parlando pur sempre di un titolo prematuro, quasi completo nelle meccaniche di base ma carente di tutta la “muscolatura”. C’è una carenza di contenuti, come segnalato nei punti deboli, ma già dal poco che offre A Year of Rain sembra promettere bene. Il team di sviluppo senz’altro possiede l’ambizione giusta per portare avanti questo fantastico progetto, come testimonia la roadmap e le novità rilasciate nel proprio sito ufficiale.

Non ci resta, quindi, che basarci su quel che abbiamo potuto vedere finora: un eccellente RTS nella sua componente più classica, in grado di implementare in modo convincente (e divertente) le meccaniche dei MOBA/GDR più famosi, permettendo al contempo di fare un tuffo nel passato e ritornare ai fasti di Warcraft III, pietra miliare degli strategici. Consigliamo senz’altro di dare un’occhiata al titolo, disponibile su Steam al prezzo di 19,99€, e dal canto nostro non possiamo far altro che credere nel progetto di Daedalic, fino in fondo.

Scritto da
Alberto Baldiotti

Studente universitario e gamer nel tempo libero, la sua passione videoludica non ha confini. Questa passione nasce a 4 anni, quando si ritrova a giocare Doom II su un vecchio computer acquistato dal padre. Appassionato di giochi open-world e GDR, le sue pietre miliari sono le serie di Grand Theft Auto, Fallout e The Elder Scrolls. A fianco di ciò, la tecnologia e lo sport giocano un ruolo fondamentale nei suoi interessi, ed adora restare informato sulle ultime novità nei rispettivi settori.

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