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Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster | Recensione

Il rilascio di una nuova console rappresenta un momento cruciale, sia per l’azienda produttrice che per i giocatori, ossia i veri protagonisti dell’evento. Ogniqualvolta un hardware viene immesso sul mercato, ha fin da subito davanti a sé una sfida, denominata line-up di lancio. Per quanto infatti i numeri prestazionali e le componenti siano molto spesso motivo di dibattito tra gli appassionati, spesso ci si dimentica che il cuore (ed il senso) di una piattaforma altro non sono i giochi che questa è in grado di riprodurre.

Nintendo Switch 2 non ha potuto eludere ovviamente questo primo banco di prova, e proprio per questo la casa di Kyoto ha messo in campo una serie di prodotti esclusivi in modo da catalizzare ulteriormente le vendite della nuovo sistema ibrido. Uno di questi è nato dalla partnership con Square Enix, e rappresenta la nuova veste di un titolo che ha fatto la storia ai tempi del mai troppo celebrato 3DS: Bravely Default.

Nella versione Flying Fairy HD Remaster, l’esperienza creata in origine da Silicon Studio torna quindi in tutto il suo splendore, grazie ad una grafica migliorata e ad alcuni aggiustamenti alla qualità della vita (basti pensare che il software in passato era concepito per la fruizione su due schermi).

Sarà riuscita quindi l’impresa? Scopriamolo insieme nella nostra analisi!

Versione provata: Nintendo Switch 2

Quattro eroi per quattro cristalli

Quando una gigantesca voragine squarcia improvvisamente la terra, il mondo di Luxendarc piomba nell’oscurità. I quattro cristalli elementali (fuoco, acqua, vento e terra) che un tempo irradiavano luce e armonia, vengono improvvisamente corrotti da una forza inarrestabile, mandando in frantumi l’equilibrio naturale. Antichi vulcani tornano improvvisamente in attività, mentre gli oceani si fanno torbidi e minacciosi.

Agnès Oblige, vestale del cristallo del vento, riesce a sopravvivere al disastro grazie al sacrificio dei devoti del suo tempio, che si immolano per proteggerla dal male che incombe. Guidata da Airy, una misteriosa fatina legata ai cristalli, Agnès intraprende un viaggio epico per purificare i preziosi manufatti, così da riportare la luce su Luxendarc. Durante l’avventura, la giovane incrocia il cammino con altri tre personaggi, che la aiuteranno nella pericolosa, quanto vitale, missione.

Già da queste poche righe di trama è possibile intuire come, fin dai primi istanti, il titolo metta al primo posto la narrazione, suggellando immediatamente un’empatia tra utente e protagonisti. Il tutto è infatti sostenuto grazie a dialoghi profondi e ad una scrittura davvero sopraffina, degna dell’autore responsabile. Per chi non lo sapesse, la componente narrativa è opera di Naotaka Hayashi, autore nientemeno che di Steins;Gate.

Brave / Default

Dal punto di vista invece del gameplay, Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster è, come la matrice del 2012, un JRPG a turni all’interno del quale la storia si sviluppa attraverso esplorazione di dungeon e di cittadine medievali, in pieno stile prime avventure targate Square.

Il sistema di combattimento rimane tuttavia il cuore del gioco, più affilato che mai. Le meccaniche Brave e Default introducono difatti un livello di strategia che ancora oggi fatica a trovare rivali: a seconda dell’input scelto, è possibile “prendere in prestito” turni futuri per eseguire più azioni in uno solo, o accumularli per un momento decisivo. Ogni scelta ha conseguenze tattiche, rendendo ogni battaglia una vera partita a scacchi.

Il comando Brave permette di spendere turni aggiuntivi in ​​anticipo consentendo di effettuare più attacchi contemporaneamente. Lo svantaggio è che il personaggio dovrà poi recuperare l’anticipo chiesto in altrettanti momenti di inattività, rimanendo quindi esposto agli attacchi nemici. Default invece mette in difesa l’eroe, dando la possibilità di accumulare potenza per una successiva, devastante, mossa. Questa meccanica fondamentale crea un ritmo di combattimento unico in cui ogni decisione ha profonde conseguenze sia sull’esito che sulle risorse.

Tutti al lavoro!

Bravely Default è stato uno dei pionieri delle classi dei personaggi intercambiabili. Anche nella sua forma in HD l’avventura giapponese presenta oltre 20 classi uniche, che costituiscono la linfa vitale della personalizzazione strategica, garantendo per tutte le oltre 100 ore di gioco una varietà invidiabile. Dal semplice Tuttofare a mansioni specializzate come Vampiro o Mago, ogni job offre abilità uniche che possono essere combinate in modo creativo.

Come detto poco sopra, gestendo al meglio i comandi Brave e Default, ogni membro del gruppo può scatenare fino a quattro attacchi in un singolo turno. Questo si rivela particolarmente utile per accumulare potenti cure e usarle quando servono davvero. La sinergia tra il sistema di ruoli e le meccaniche di Brave e Default crea quindi possibilità strategiche praticamente infinite.

Questa meccanica offre la possibilità di equipaggiare mosse di supporto di altri ruoli, creando build ibride adatte a qualsiasi situazione. Un Cavaliere Nero con abilità curative o un Mago Bianco con tecniche di contrattacco sono solo alcune delle combinazioni che rendono la sperimentazione appagante come poche altre cose.

Non una semplice Remaster

Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster va ben oltre un semplice restyling grafico. Oltre alla risoluzione in alta definizione, la software house nipponica ha completamente ridisegnato l’interfaccia utente, offrendo al contempo l’opzione di accelerare le scene e modificare il tasso di comparsa dei nemici (dal 50% al 200%). Ulteriori funzionalità che semplificano il progresso includono poi impostazioni capaci di attivare attacchi automatici e velocizzare il combattimento. Tali opzioni sono state pensate per adattarsi sia ai puristi che ai giocatori occasionali, in modo da garantire una fruizione soddisfacente per tutto il pubblico.

I fondali dipinti a mano, che hanno definito l’identità visiva del gioco, brillano ora come mai prima. Le espressioni di Tiz, Agnès, Ringabel ed Edea emergono con una nitidezza che rende finalmente giustizia al lavoro artistico di Akihiko Yoshida. Ogni dettaglio, dai cristalli elementali all’architettura di Luxendarc, fino alle animazioni di combattimento, beneficia enormemente del miglioramento tecnico.

Ultimo, ma non meno importante aspetto, riguarda l’introduzione di due minigiochi completamente nuovi, progettati per sfruttare i controlli “mouse” di Nintendo Switch 2. Come è facile dedurre, queste aggiunte non stravolgono affatto il gioco, ma dimostrano che questo nuovo schema di controllo può offrire un’interazione sorprendentemente divertente, al punto che forse avrebbe meritato un approfondimento maggiore.

8.5
Riassunto
Riassunto

Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster non è un semplice riproposizione, ma rappresenta la volontà di Square Enix di riportare in auge capolavori passati in modo che tutti possano goderne. Per quanto questa nuova versione non stravolga in termini di contenuti l'opera originale, il restyling grafico e le impostazioni moderne inserite giustificano in toto l'acquisto, visto anche il prezzo non così elevato.

Pro
GDR con meccaniche ancora rivoluzionarie Aggiornamento grafico sublime Le nuove meccaniche di qualità della vita sono interessanti...
Contro
...anche se quelle dedicate a Switch 2 potevano essere più di due semplici minigiochi Il comparto online è marginale
  • Valutazione8.5
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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