Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Void Bastards: a spasso nello spazio!

[Recensione] Void Bastards: a spasso nello spazio!

Tra i tanti promettenti videogiochi indie di quest’anno, abbiamo avuto modo di provare anche Void Bastards. Stiamo parlando di un FPS con meccaniche Roguelike, sviluppato da un talentuoso team di sviluppo, Blu Manchu, composto da grandi nomi che hanno collaborato alla creazione di perle come Bioshock e System Shock 2, da cui questo gioco trae ispirazione. Ci fu mostrato per la prima volta durante l’X018, conferenza di Xbox tenutasi in Città del Messico, da quel momento in poi è continuata la partnership con Microsoft che ha piazzato Void Bastards tra le nuove aggiunte del suo già ricco Xbox Game Pass, una volta uscito. Ma diamo un taglio alle presentazioni ed andiamo subito al sodo. Ci avrà catturato come già accaduto con il suo divertente trailer? Oppure ci avrà deluso? Scopriamolo insieme in questa nuova recensione!

In Void Bastards ci ritroviamo in un vasto spazio pieno di pericolose creature e temibili pirati spaziali, dove tutto il focus principale è dedicato al crafting, alla vendita e, ovviamente, al loot. Noi vestiremo i panni di alcuni sfigati prigionieri che, sfortunatamente, vengono “riportati in vita” da un’intelligenza artificiale che, in cambio di alcuni lavoretti, offre loro la totale libertà. I nostri impavidi antieroi partiranno all’avventura con la loro fidata nave S.T.E.V, esplorando le profondità dello spazio così da portare a termine determinati compiti, sperando che le cose vadano nel verso giusto! A livelli di narrazione non è di certo il nuovo System Shock 2, anzi, la storia si rivela abbastanza superflua nel gioco che decide di narrarci le sue vicende sotto forma di scene disegnate, come se fossimo in un fumetto.

Come abbiamo menzionato in precedenza, Void Bastards è un FPS con elementi Roguelike, perché Roguelike? Perché la Nebulosa del Sargasso, dove ci ritroveremo a svolgere i nostri compiti, è generata proceduralmente, così da offrire al giocatore un’esperienza di gioco variegata e differente ad ogni run. I 3 elementi principali per la nostra sopravvivenza sono: taniche di carburante e cibo, materiali per il crafting, ed una buona dose di saggezza. Scopriamoli in ordine!

In questa mappa la nostra S.T.E.V. potrà compiere un viaggio per volta, come se fosse uno strategico a turni, ed ogni nostro movimento consumerà una razione di cibo ed una tanica di carburante. Visto che i nostri viaggi consumeranno delle risorse, ci toccherà stare attenti a consumarle per bene visto che, come potetete ben immaginare, finire tutte le scorte di carburante, o iniziare a perdere vita a causa della mancanza di cibo, porterà ad una morte quasi certa, a meno che recuperiate le provviste. Per recuperare queste provviste dovrete imbucarvi nelle navi spaziali sparse per la Nebulosa del Sargasso, dove troverete nemici, trappole, torrette, robot, pirati spaziali e chi più ne ha più ne metta! La morte potrebbe avvenire in qualsiasi momento, anche nei primissimi viaggi, ma non c’è da preoccuparsi, perché morire diverrà una routine.

Il prigioniero in nostro possesso, una volta morto, verrà mollato nel dimenticatoio e subito sostituito da un prigioniero tutto nuovo, con caratteristiche differenti. Ogni prigioniero ha in comune soltanto i materiali donati dall’intelligenze artificiale, per iniziare il proprio viaggio, mentre per il resto possiamo trovarci un prigioniero abile ad aprire le porte, uno con una mira infallibile, un prigioniero che può vedere soltanto in bianco e nero, e molto altro ancora! A volte può capitare che il nostro prigioniero abbia dei geni davvero fastidiosi, che non ci permettono di proseguire la nostra avventura, motivo per cui, come dicevo prima, la morte diverrà una routine, ed uccidere i prigionieri inutili, per ottenerne altri migliori, diverrà una componente importante del gameplay.

Ma come possiamo affrontare questi mascalzoni per recuperare ciò che ci serve? Ovviamente con il nostro caro arsenale! Il gioco ha una componente di crafting molto importante dove il giocatore, con i materiali recuperati dalle navi, può craftare vari oggetti utili per i propri viaggi. Gli oggetti rimaranno anche ai prigionieri successivi, dopo la nostra morte, l’importante è recuperarli e tornare nella nave perché, qualora veniste uccisi mentre trasportate materiali importanti, tutto quello che avete andrà perduto per sempre. Per fortuna l’intelligenza artificiale metterà a disposizione per il giocatore una sorta di scanner,che indica nella minimappa gli oggetti che possiamo lootare ed anche le taniche di carburante. Con la Build Mode possiamo craftarci varie armi, bombe, ed anche dei carinissimi gatti robot che distraggono i nemici, ma di sicuro gli oggetti più importanti da craftare, dopo le armi ovviamente, sono gli equipaggiamenti statici che aumentano le nostre stastiche passive, come ad esempio le armature per aumentare la nostra salute massima. Oltre alla Build mode possiamo anche riciclare i nostri materiali, per crearne di nuovi in base alle nostre esigenze. Insomma è un sistema davvero ben riuscito che riesce anche ad intrattenere il giocatore, visti i tanti oggetti differenti che possiamo craftare per difenderci!

Il gunplay ha un feeling abbastanza fluido e diretto, nonostante sia leggermente lento al primo impatto. Le sparatorie in Void Bastards risultano piacevoli, sia con un joystick in mano che con tastiera e mouse, anche se mi sarebbe piaciuto se ci fossero state alcune armi da melee. L’unica nota dolente del gunplay, almeno secondo me, è la troppa accuretezza dei nemici. I nemici nel gioco non sbaglieranno quasi mai un colpo e più la difficoltà è alta, più diventa impossibile raggirarli in maniera silenziosa. A nostro favore, però, abbiamo la possibilità di cambiare la difficoltà di gioco in qualsiasi momento, quindi se vogliamo qualcosa di veramente tosto possiamo aumentarla, mentre se troviamo la difficoltà dannatamente esagerata è possibile diminuirla.

A darci la caccia ci ritroviamo diverse razze di nemici che popolano le varie navi: dai più pericolosi (pirati, screw, zec, patient, spook) ai più docili (turisti, janitor, juve). Prima di agganciarci ad una nave, ed esplorarla, il gioco ci mostra le creature che potremmo incontrare al suo interno; ad esempio se sappiamo che nella nave ci sta un’elevata possibilità d’imbatterci in pericolosi screw, ci toccherà armarci con le armi più forti che abbiamo. A volte possiamo essere fortunati e beccare dei nemici pacifici, che ci aiuteranno durante l’esplorazione, anche se è un avvenimento abbastanza raro. Quel che non mi convince dei nemici, invece, è il loro carattere. Mi aspettavo dei nemici pronti a cacciarti e spaventarti, visto che parliamo pur sempre di ambienti silenziosi ed oscuri (essendo nello spazio) ma, purtroppo, non riescono a spaventare, e non ti lasciano alcun tipo di emozione. E’ un gran peccato visto che, almeno graficamente, il design dei nemici è ben curato ed accitvante. Avrebbero dovuto dare una maggiore cura ai suoni da loro emanati, per rendere l’esperienza più ansiosa e movimentata.

E qui andiamo al terzo ed ultimo punto fondamentale: l’essere saggi. Quello che riesce di più a Void Bastards è mettere in crisi il giocatore, grazie a dalle situazioni altamente pericolose, che lo costringono ad attuare dei piani di fuga rapidi. Le armi da fuoco, quasi sempre, non basteranno, e l’unico modo per sopravvivere sarà proprio la fuga, che verrà ostacolata dai tantissimi nemici pronti ad accopparvi in qualsiasi momento. Delle volte il gioco risulta poco bilanciato: in alcune navi avrete tutto il tempo del mondo per esplorare per bene, mentre in altre potreste entrare e trovare un bel gruppone di screw pronto a farvi il mazzo. E’ giusto che sia così, visto che parliamo di un roguelike, ma vi assicuro che certe volte le situazioni sono impossibili ed altamente sbilanciante, ed in questi casi l’unica cosa da fare è fuggire il più velocemente possibile. Per fortuna, oltre alla fuga, possiamo usare l’astuzia e raggire i nemici, facendo attenzione ai nostri movimenti; grazie alla sua componente stealth possiamo muoverci lentamente all’interno della nave, sperando che i nemici non riescano a sentirci (anche se avviene spesso il contrario). Un’altra tattica per affrontare i nemici è chiudere le porte. Potrà sembrare una cosa stupida ma la possibilità di chiudere una porta grazie al lock è una feature davvero utile, che ci permette d’intrappolare i nemici più pericolosi ancor prima che ci vedano. Ma non sempre è così facile. A volte, come dicevamo prima sullo sbilanciamento, potrebbero capitarvi dei nemici che riescono ad aprire le porte (come i pirati) oppure un prigioniero che non può chiuderle e si vi capita c’è poco da dire, avete avuto un gran sfiga.

Cosa possiamo dire del reparto grafico, invece? Graficamente Void Bastards riesce a centrare l’obiettivo prefissato, ovvero avere l’aspetto di un fumetto. Non avrà di sicuro un graficone, ma risulta davvero piacevole per gli occhi. Mentre per il sonoro, invece, mi aspettavo una maggior cura nei dettagli. La soundtrack non ha tanto da offrire ed i suoni all’interno della nave mi sono sembrati un po’ pigri e scialbi. Mi aspettavo qualcosa di più immersivo, visto che siamo in un setting dove il suono è importantissimo.

PRO

  • Sistema di crafting
  • Situazioni divertenti
  • Gameplay vario ed appagante
  • Discreta rigiocabilità

CONTRO

  • Soundtrack un po’ scialba
  • Momenti impossibili da gestire
  • Nemici poco incisivi

 

Void Bastards si presenta a noi con un’ottima aggiunta al mondo dei roguelike, grazie al suo vasto sistema di crafting, l’ottimo arsenale, ed alcune delle sue meccaniche più divertenti ed ispirate. Purtroppo pecca tanto nella storia, che viene messa completamente in secondo piano dando pieno spazio al gameplay. La sua grafica fumettosa è riuscita a conquistarmi, molto meno la sua soundtrack, dove mi aspettavo una maggiore cura. Il gunplay risulta divertente ma, come abbiamo specificato in precedenza, presenta delle situazioni troppo caotiche che non ci danno modo di respirare. Da una parte è una cosa buona, visto che un roguelike dovrebbe mettere in difficoltà il giocatore, ma dall’altra, in certi momenti, risulta quasi punitivo. Rimane comunque un gioco da provare, specialmente se siete amanti del genere, ed anche perché è facilmente reperibile grazie all’Xbox Game Pass, dove lo troverete sia su PC che su Xbox One!

 

Scritto da
Claudio Caudullo

Sono un redattore appassionato di videogiochi, come voi che ci leggete ogni giorno. Non vedo l'ora di condividere la mia opinione con voi, oltre ad aggiornarvi sulle ultime notizie di questo favoloso mondo! Adoro i giochi indie, David Bowie, il wrestling giapponese ed i meme. Attualmente gioca a: The Messenger

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