Home Cinema Gli sceneggiatori di No Way Home spiegano la connessione con Venom

Gli sceneggiatori di No Way Home spiegano la connessione con Venom

Dopo che già Tom Hardy e Andy Serkis avevano anticipato una connessione sempre più ricca tra l’universo di Venom e il Marvel Cinematic Universe, la scena post crediti di Venom: La furia di Carnage ha sancito il definitivo collegamento dei due mondi.

Nella scena finale del secondo film, infatti, Eddie Brock (Tom Hardy) veniva teletrasporto insieme al simbionte in un altro universo, più precisamente la timeline principale del MCU – come ormai saprete, il MCU comprende una infinita gamma di universi oltre a quella che è considerata la Sacra Linea Temporale, come ad esempio i mondi degli Spider-Man di Andrew Garfield e Tobey Maguire recentemente resi canonici.

In Spider-Man: No Way Home scopriamo che tutti coloro che sono stati portati nella realtà principale del MCU sono personaggi che conoscevano l’identità di Spider-Man come Peter Parker. Questo comprende Goblin, Octopus, Lizard e vari altri personaggi, insieme appunto a Venom.

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Molti spettatori sono però confusi: come è possibile che Venom conoscesse l’identità di Spider-Man, se è chiaro sin da subito che Eddie Brock proviene da un altro universo e che non ha mai avuto a che fare con il Peter Parker di Tom Holland? La spiegazione c’è, e presenta un riferimento diretto alla natura dei simbionti dei fumetti Marvel oltre che un collegamento con lo storico Spider-Man 3 di Sam Raimi.

ATTENZIONE: seguiranno spoiler sul finale di Spider-Man: No Way Home.

Come fa Venom a conoscere lo Spider-Man del MCU?

Nella prima scena post-crediti di Spider-Man: No Way Home, ritroviamo Eddie Brock (Tom Hardy) disperso da qualche parte in Messico nella timeline principale del Marvel Cinematic Universe, come ci viene confermato dal suo breve dialogo con il barista durante il quale vengono citati gli Avengers, Thanos e il Blip.

Eddie afferma di voler andare a New York per parlare con Spider-Man, evidente richiamo al fatto che Venom lo ha riconosciuto poche ore prima dai servizi in TV, ma non fa in tempo ad allontanarsi dal bar che viene nuovamente teleportato fuori da questa reatà. Il perché è presto detto: in questo momento, Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) ha lanciato l’incantesimo finale che ha fatto dimenticare l’identità di Spider-Man, e questo ha riportato tutti i visitatori nei loro rispettivi universi, inclusi Eddie e Venom.

Come detto in precedenza, nella scena finale di Venom: La furia di Carnage il simbionte sembra avere un ricordo di Spider-Man anche se i due non sono mai entrati in contatto, cosa che ha fatto sorgere alcune domande negli spettatori. I due sceneggiatori di No Way Home, Chris McKenna ed Erik Sommers, hanno discusso con Variety di varie curiosità legate al film inclusa l’unione con i fatti di Venom 2, arrivando a spiegare più nel dettaglio per quale motivo il simbionte è stato catapultato in questa dimensione.

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Come già era stato suggerito dalla scena finale di Venom 2, il Venom di Tom Hardy non conosce direttamente Spider-Man nel suo universo, ma i simbionti possiedono una sorta di coscienza collettiva che si espande in più universi. Dunque, possiamo affermare che Venom “conosce” l’identità del supereroe grazie alla variante del simbionte vista in Spider-Man 3 di Sam Raimi:

L’idea è che il simbionte abbia conoscenza di altri universi. Sepolto nel suo cervello c’è una certa conoscenza di quella connessione.

La coscienza collettiva è un dettaglio già presente all’interno dei fumetti Marvel, e sul grande schermo è stata trasposta la medesima caratteristica dei simbionti. Non è da escludere che questo elemento verrà ripreso anche in futuro, con Venom 3 o con il prossimo film di Spider-Man dei Marvel Studios già confermato ma ancora senza una data di uscita.

Nel corso della stessa intervista, McKenna e Sommers hanno anche dichiarato che hanno seriamente pensato di inserire Brock/Venom in un ruolo più corposo in No Way Home, in particolare nel corso della battaglia finale alla Statua della Libertà, salvo poi aver deciso di concentrarsi sui già tanti personaggi presenti.

Spider-Man: No Way Home non sarà l’ultima apparizione cinematografica di Tom Holland nei panni dell’iconico supereroe.Amy Pascal di Sony ha infatti confermato lo sviluppo di una nuova trilogia di Spider-Man nel MCU, ancora una volta in collaborazione con i Marvel Studios. Una notizia che i fan si aspettavano, specialmente dopo la scena post crediti di Venom: La furia di Carnage che ha lasciato intuire l’unione sempre più salda tra l’MCU e l’universo creato da Sony.

Ecco la sinossi del film:

Per la prima volta nella storia cinematografica di Spider-Man, viene rivelata l’identità del nostro amichevole eroe di quartiere, ponendo le sue responsabilità da supereroe in conflitto con la sua vita quotidiana e mettendo a rischio coloro a cui tiene di più. Quando chiede l’aiuto del Dottor Strange per ripristinare il suo segreto, l’incantesimo apre uno squarcio nel loro mondo, liberando i più potenti nemici mai affrontati da uno Spider-Man in qualsiasi universo. Ora Peter dovrà superare la sua più grande sfida, che non solo cambierà per sempre il suo futuro, ma anche quello del Multiverso.

Spider-Man: No Way Home è nuovamente diretto da Jon Watts, ed è uscito nei cinema il 15 dicembre 2021. Il cast finora confermato comprende Tom Holland, Jacob Batalon, Benedict Cumberbatch, Zendaya, Jamie Foxx, Alfred Molina, Marisa Tomei, Thomas Haden Church, Rhys Ifans, Benedict Wong, JK Simmons, JB Smoove, Angourie Rice, Martin Starr, Tony Revolori, Hannibal Buress.

Fonte

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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