Marvel: The Legendary Collection è una collana a cadenza quindicinale edita da Hachette. La collana, che si comporrà in totale di 100 numeri, include alcuni dei più grandi crossover della storia della Marvel, oltre ovviamente a storie dedicate agli amati personaggi. Per ogni informazione sulla raccolta o abbonarvi alle uscite, trovate tutti i link in fondo all’articolo.
Quando Neil Gaiman decise di accettare la sfida lanciata da Joe Quesada per portare la sua firma sull’universo Marvel, il mondo del fumetto si aspettava qualcosa di dirompente. Il risultato, Marvel 1602, non fu una semplice variazione sul tema, ma un’operazione di chirurgia narrativa che ha spostato le icone della Casa delle Idee quattro secoli indietro nel tempo. Da giornalista e osservatore delle dinamiche pop, guardando oggi a quest’opera attraverso la lente della critica specializzata, emerge il ritratto di un affresco ambizioso che, pur dividendo i lettori sul finale, resta un caposaldo del concetto di “What If?”.
L’intuizione di Gaiman è brillante nella sua semplicità: spogliare gli eroi della tecnologia moderna e dei raggi gamma per immergerli in un’epoca dove la scienza è ancora indistinguibile dalla stregoneria. La critica ha ampiamente lodato il modo in cui l’autore ha saputo “tradurre” i personaggi senza tradirne l’essenza. Nicholas Fury non è più il direttore dello S.H.I.E.L.D., ma il capo dello spionaggio di Sua Maestà Elisabetta I; Peter Parquagh è il suo giovane e timido valletto; il Dottor Strange funge da medico di corte e mago di fiducia. Questa rilocazione non è un mero esercizio di stile, ma una riflessione su come l’archetipo dell’eroe sia senza tempo. Gli esperti di settore hanno spesso sottolineato come Gaiman sia riuscito a catturare quello spirito originario di Stan Lee e Jack Kirby, infondendovi però quella malinconia tipica delle sue opere più celebri.
Visivamente, il lavoro di Andy Kubert e Richard Isanove è stato descritto come fondamentale per la riuscita dell’atmosfera. La tecnica di colorazione diretta di Isanove, che evita le chine nette per privilegiare pennellate morbide e tonalità calde, conferisce alle tavole l’aspetto di vecchie illustrazioni o di arazzi d’epoca. Questo approccio estetico, unito alle copertine magistrali di Scott McKowen realizzate con la tecnica dello scratchboard, trasforma il fumetto in un oggetto quasi materico, una cronaca ritrovata tra le polveri della storia. La critica artistica ha esaltato questo connubio tra moderno e arcaico, definendolo uno dei pochi casi in cui la forma si fonde perfettamente con la sostanza del racconto.
Tuttavia, il dibattito critico si accende quando si arriva alla risoluzione della trama. Mentre la prima parte del volume costruisce un mistero affascinante — con un’apocalisse climatica che minaccia il mondo e l’Inquisizione spagnola che dà la caccia ai “nati streghi” (i mutanti) — la spiegazione fantascientifica finale ha lasciato alcuni recensori perplessi. Il collegamento diretto con l’Universo Marvel tradizionale, necessario per giustificare l’anomalia temporale, è stato visto da una parte della critica come una soluzione un po’ forzata, che rischia di rompere l’incanto di quel mondo elisabettiano così ben costruito. Per alcuni è stato un colpo di genio metafumettistico, per altri un ritorno troppo brusco ai canoni del genere supereroistico classico.
Nonostante queste divergenze, 1602 è una lettura davvero appassionante. Gaiman non si limita a giocare con i costumi, ma affronta temi come la tolleranza religiosa, il colonialismo e il potere della conoscenza. La figura di Virginia Dare e il mistero che la circonda diventano il fulcro di una narrazione che parla di nuovi mondi e vecchie paure. È un’opera che richiede attenzione, che premia il lettore che conosce la storia della Marvel ma che sa affascinare anche chi è a digiuno di continuity, grazie a una prosa densa e a un ritmo che richiama i grandi romanzi d’avventura.
Marvel 1602 rimane un esperimento audace, una dimostrazione di come la mitologia moderna possa essere plasmata per riflettere il passato. È il trionfo dell’immaginazione sul canone, un invito a guardare oltre la maschera per ritrovare l’uomo, che sia un cavaliere cieco o un medico dai poteri arcani.
Ecco la sinossi del volume #76:
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